Campi Flegrei, paura nella caldera: scossa di magnitudo 4.6 scuote Napoli e provincia
Una forte scossa di terremoto ha fatto tremare l'area dei Campi Flegrei alle 12:47 di oggi. Il sisma, di magnitudo 4.6, è stato avvertito in gran parte della provincia di Napoli, con epicentro localizzato nel mare tra Bacoli e Pozzuoli. La profondità è stimata intorno ai 5 chilometri.
Si tratta del terremoto più intenso registrato nella zona da decenni, pari solo a quello del 13 marzo scorso. La terra ha tremato per alcuni secondi, con un boato percepito distintamente da migliaia di residenti.
Nei minuti successivi alla scossa principale, si è attivato uno sciame sismico: la più significativa delle repliche è stata di magnitudo 2.2. L’evento ha provocato un cedimento del costone roccioso di Punta Pennata, nell’area costiera di Bacoli. Alcuni video amatoriali mostrano frammenti di roccia staccarsi e finire in mare.
La Protezione Civile ha immediatamente attivato i protocolli di verifica per scuole, ospedali e infrastrutture sensibili. Precauzionalmente sono stati evacuati numerosi edifici scolastici e pubblici. Interrotte per alcune ore anche le linee ferroviarie e metropolitane tra Bagnoli e Pozzuoli.
La scossa è stata avvertita distintamente a Napoli, Pozzuoli, Quarto, Bacoli e fino alle isole del Golfo. Migliaia di persone si sono riversate in strada. Nella zona di Fuorigrotta, dove erano in corso gli esami di maturità , studenti e docenti sono usciti dagli edifici per motivi di sicurezza.
Non si registrano al momento danni a persone, ma numerose segnalazioni di crepe, distacchi di intonaci e lievi cedimenti strutturali sono al vaglio dei tecnici.
L’Osservatorio Vesuviano ha confermato che l’evento è coerente con l’attuale fase di bradisismo che interessa la caldera flegrea. Il suolo continua a sollevarsi con un ritmo di circa 1,5 centimetri al mese. Secondo Mauro Di Vito, direttore dell’Osservatorio, “questo tipo di attività sismica è attesa e monitorata. La popolazione è più consapevole rispetto al passato”.
Le autorità invitano alla massima prudenza, ma rassicurano che il sistema di sorveglianza resta attivo h24 e che non si rilevano segnali immediati di un’eruzione.
I Campi Flegrei rappresentano una delle aree vulcaniche più sorvegliate al mondo. La caldera si estende per circa 15 km e comprende diversi centri abitati. Il fenomeno del bradisismo, ovvero il sollevamento e abbassamento del suolo dovuto a movimenti magmatici e idrotermali, è noto da secoli. L’ultima eruzione si è verificata nel 1538, ma gli studi indicano che l’attività geologica è tutt’altro che spenta.
Al momento non è previsto l’innalzamento del livello di allerta, che resta giallo, come stabilito nel piano di Protezione Civile.
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