Crisi Bradisismica ai Campi Flegrei: esperti e istituzioni a confronto al Rione Terra di Pozzuoli
Venerdì 20 giugno, alle ore 9 presso Palazzo Migliaresi al Rione Terra, si terrà la conferenza “Le crisi bradisismiche dei Campi Flegrei”, promossa dalla Società Italiana di Geologia Ambientale (SIGEA), in collaborazione con l’Ordine dei Geologi della Campania.
L’incontro sarà un momento di confronto tra esperti, ricercatori e istituzioni su una delle questioni geologiche più delicate e attuali del territorio campano: il bradisismo nell’area flegrea, fenomeno che da decenni rappresenta una potenziale minaccia in una delle caldere vulcaniche più attive al mondo.
«La conferenza è dedicata alla crisi bradisismica in corso – ha spiegato Gaetano Sammartino, presidente della SIGEA Campania-Molise – e intende condividere i risultati di ricerche scientifiche che, attraverso l’analisi comparativa delle attuali fenomenologie con i precursori dell’eruzione del 1538, offrono preziose chiavi di lettura per comprendere l’evoluzione dei movimenti pre-eruttivi nella zona».
Tra i relatori previsti:
Antonello Fiore, Presidente nazionale SIGEA
Luigi Manzoni, Sindaco di Pozzuoli
Luigi Stefano Sorvino, Direttore Generale ARPAC
Lorenzo Benedetto, Presidente dell’Ordine dei Geologi della Campania
Francesca Bianco, Direttrice Dipartimento Vulcani INGV
Mauro Antonio Di Vito, Direttore Osservatorio Vesuviano (INGV)
Giuseppe Rolandi, vulcanologo e già ordinario alla Federico II
Antonio Cerbone, Coordinamento Attività Regionali STN
Italo Giulivo, Direttore Generale della Protezione Civile Regione Campania
Alberto Alfinito, Consigliere Ordine Geologi Campania
Secondo i dati dell’Osservatorio Vesuviano, nelle ultime settimane si registra un sollevamento del suolo flegreo di circa 2 cm al mese, accompagnato da sciami sismici in crescita. Il bradisismo, caratterizzato da periodici innalzamenti e abbassamenti del suolo, è strettamente legato all’attività vulcanica e rappresenta un rischio rilevante in un’area densamente abitata.
«I movimenti bradisismici in atto, iniziati negli anni ’50, continuano a rappresentare una costante fonte di rischio – ha aggiunto Sammartino –. Le ricerche presentate alla conferenza delineano due possibili scenari evolutivi e offrono solide indicazioni per la pianificazione delle misure di protezione civile».
L’evento si propone di coinvolgere professionisti del settore tecnico-scientifico (geologi, ingegneri, fisici) ma anche istituzioni, enti pubblici e organismi di ricerca impegnati nella tutela della sicurezza pubblica e privata. L’obiettivo è fornire linee guida utili per la gestione dell’emergenza e per sviluppare piani operativi di protezione civile in un’area ad altissimo rischio sismo-vulcanico.
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