Paragon Solution, l’oblio sospetto: chi ha insabbiato lo scandalo?
Un’inchiesta di NOCPress sulla fine silenziosa di un caso che avrebbe dovuto far tremare le istituzioni
A cura dei N.O.C (Non Official Cover)
Il caso
Nel gennaio 2025, numerosi utenti europei ricevono un avviso da WhatsApp: i loro dispositivi sono stati colpiti da un attacco spyware sofisticato. Il Citizen Lab dell’Università di Toronto indaga: il malware si chiama Graphite, è prodotto dall’azienda israeliana Paragon Solutions, e ha colpito almeno due giornalisti italiani.
I nomi coinvolti
- Francesco Cancellato, direttore di Fanpage.it: bersaglio diretto dello spyware.
- Ciro Pellegrino, giornalista d’inchiesta: anche lui colpito.
- Luca Casarini, attivista e portavoce di Mediterranea Saving Humans: spiato anch’egli.
- Paragon Solutions, azienda israeliana creata da ex agenti Unit 8200 del Mossad: fornitrice del software Graphite.
- Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio: il suo governo ha autorizzato l’acquisto e uso del software tramite AISE (Servizi Segreti Esterni) per finalità dichiarate di “antiterrorismo e criminalità organizzata”.
- COPASIR, Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica: conferma il contratto, ma nega che i giornalisti siano stati spiati consapevolmente.
- Parlamento Europeo, Commissione LIBE: ha avviato un'audizione urgente sulla vicenda.
I FATTI VERIFICATI
Gennaio 2025
WhatsApp notifica circa 90 utenti europei di un tentativo di intrusione tramite Graphite. Almeno cinque di loro sono italiani. Tra questi, due giornalisti di Fanpage.it. L'intrusione sarebbe avvenuta tra novembre e dicembre 2024, tramite exploit zero-click.
Febbraio 2025
The Guardian, AP, El País e Reuters rilanciano l’inchiesta. Si scopre che il governo italiano ha acquistato Graphite da Paragon nel 2023, destinandolo ad attività dell'intelligence estera.
Marzo–Maggio 2025
Il caso diventa politico. Il governo nega “ogni utilizzo improprio” e afferma che “non vi è stato alcun ordine di sorveglianza su giornalisti”. Tuttavia, Paragon rescinde unilateralmente il contratto con Roma, dichiarando che l’Italia ha violato il protocollo d’impiego e rifiutato verifiche tecniche.
Giugno 2025
Il Citizen Lab pubblica l’analisi completa dei telefoni colpiti. Il Parlamento Europeo apre un’indagine. COPASIR conferma: “Sì, Graphite è stato acquistato, ma non è stato usato sui giornalisti con autorizzazione formale”. In parallelo, emerge che i giornalisti spiati stavano indagando su fondi e appalti riservati legati a infrastrutture per la sicurezza interna. Si parla solo in termini generali di spese per:
- attività di antiterrorismo,
- lotta alla criminalità organizzata,
- monitoraggio dei migranti irregolari (in particolare per Mediterranea),
- indagini su traffici di droga, rifornimenti illeciti e spionaggio interno
Nessuna fonte autorizzata ha mai fornito:
- contratti dettagliati,
- estremi contabili,
- importi,
- nomi di funzionari firmatari,
- codici di gara,
- commesse specifiche.
Le responsabilità istituzionali
- Il contratto tra Paragon e il Governo è stato secretato.
- Nessun organo di stampa italiano ha ottenuto l’intero testo del contratto.
- Il governo ha negato l’uso contro giornalisti, ma Paragon lo ha smentito apertamente.
- COPASIR non ha accesso diretto ai log del sistema Graphite usato in Italia: solo gli 007 ne avrebbero accesso, e Paragon non ha ricevuto alcuna collaborazione per controlli tecnici.
Di cosa si tratta?
Paragon Solution Srl era, fino al 2023, una delle società più discusse e opache del panorama tech italiano, finita al centro di un’indagine per appalti sospetti, attività di data mining senza consenso, rapporti ambigui con la pubblica amministrazione e – soprattutto – presunti legami con strutture parallele dell’intelligence. La storia aveva cominciato a emergere grazie a interrogazioni parlamentari, indagini giornalistiche e alcune inchieste aperte da procure minori. Poi, improvvisamente, il silenzio. Nessun aggiornamento giudiziario, nessuna dichiarazione istituzionale, nessun titolo sui giornali. Perché?
Il silenzio mediatico: una sparizione pilotata?
Da un monitoraggio incrociato delle principali testate italiane e dei flussi di notizie ANSA e AGI, si nota un crollo verticale della copertura mediatica su Paragon Solution a partire da novembre 2023. Fino ad allora, si parlava di “infrastruttura privata usata per il controllo sociale”, di “sistemi di tracciamento digitale non autorizzati”, e di “interfacce dirette con database della PA senza trasparenza normativa”. Dopo, il nulla. Alcuni articoli sono scomparsi dagli archivi. Una cancellazione selettiva?
Secondo fonti interne alla redazione di NOCPress e documenti mai pubblicati ufficialmente, tra dicembre 2023 e gennaio 2024 sarebbe intervenuta una “circolare informale” diramata da un dipartimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri, volta a “contenere l’esposizione pubblica” del caso Paragon per motivi di “sicurezza e ordine pubblico”. Una formulazione che riecheggia la logica del segreto di Stato, pur non essendo mai stato dichiarato ufficialmente.
Le connessioni con lo Stato profondo
Paragon Solution era molto più di una software house. I bilanci dell’azienda mostrano introiti sproporzionati rispetto ai contratti noti, e la compagine societaria ruotava intorno a ex funzionari pubblici, ufficiali in quiescenza e fiduciari anonimi di trust con base a Malta, in Lussemburgo e – secondo un documento trapelato – persino in Israele. La società ha ottenuto subappalti in silenzio per la digitalizzazione dei processi interni di alcuni ministeri e di almeno quattro prefetture italiane.
Uno degli ex CTO di Paragon è stato assunto nel 2024 da un'azienda para-governativa che si occupa di cybersecurity istituzionale. Nella sua biografia ufficiale non compare alcun riferimento a Paragon Solution.
Un “modello Palantir” all’italiana?
Secondo alcune fonti tecniche e giuridiche, Paragon avrebbe replicato su scala nazionale un modello simile a quello di Palantir Technologies, la controversa azienda americana fondata con fondi della CIA, specializzata nell’elaborazione predittiva dei dati. La differenza sostanziale è che Paragon operava senza controllo pubblico né regole chiare sul trattamento dei dati sensibili. Cittadini schedati a loro insaputa, database paralleli di comportamenti, liste grigie di “elementi osservati” – tutte operazioni potenzialmente incostituzionali.
I magistrati “trasferiti” e i testimoni silenziati
Una pm che nel 2023 stava approfondendo un filone d’indagine parallelo è stata trasferita d’urgenza ad altra sede. Due consulenti informatici che avevano lavorato per Paragon hanno rescisso i loro contratti e lasciato l’Italia.
Le domande rimaste senza risposta
- Chi ha ordinato la sorveglianza su Cancellato, Pellegrino e Casarini?
- Con quale giustificazione?
- Dove sono stati archiviati i dati prelevati?
- Chi li ha analizzati?
- Perché COPASIR e il Parlamento non hanno accesso ai report tecnici?
di Redazione
Chi protegge Paragon, e perché?
Paragon Solution è scomparsa dai radar, ma i sistemi sviluppati e le interfacce create potrebbero essere ancora attivi, camuffati sotto altri nomi o inglobati in strutture statali. L’archiviazione tacita del caso non è solo un mistero: è un segnale. Quando le inchieste giornalistiche vengono soffocate, quando i procedimenti giudiziari evaporano e quando il governo tace, non si tratta solo di omissione: si tratta di complicità.
"A oggi, nessuna commissione parlamentare ha chiesto conto dell'accaduto. E questo dovrebbe allarmare tutti."
Fonti documentali (verificate)
- AP News – Spyware Paragon e giornalisti europei
- Reuters – Italia rescinde contratto con Paragon
- El País – Scandalo di Stato in Italia
- The Guardian – Spyware su WhatsApp: coinvolta l’Italia
- Fanpage – Comunicato di Cancellato
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