Bari, affitti turistici “in nero”: scoperti 2,2 milioni di euro non dichiarati
20 strutture ricettive controllate (di cui 4 “abusive”), oltre 2,2 milioni di euro di redditi sottratti a tassazione, a cui si aggiungono violazioni all’IVA superiori a 320 mila euro.
Continua senza sosta la capillare attività di controllo dei Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bari nei confronti delle strutture ricettive presenti nei comuni a più alta vocazione turistica dell’Area Metropolitana, che nei primi mesi del 2025 ha consentito di individuare strutture irregolari, abusive, non in regola con la disciplina regionale ma, soprattutto, connotate da profili di criticità dal punto di vista fiscale.
Il settore della “ricettività”, in uno scenario di costante sviluppo del fenomeno turistico, è notoriamente assurto a volano dell’economia in termini di P.I.L. nell’ambito del quadro macroeconomico complessivo dell’intera area metropolitana barese.
In tale contesto, il dispositivo messo in atto dalle Fiamme Gialle baresi già dallo scorso anno per garantire il presidio di legalità nello specifico settore, a tutela degli interessi economico-finanziari dello Stato e dei contribuenti rispettosi delle regole, è stato ulteriormente implementato anche quale concreta ed efficace risposta alle continue istanze delle locali Istituzioni e delle associazioni di categoria (Federalberghi Bari e Associazioni Extralberghiero Terra di Bari) con cui continuano proficue e costruttive interlocuzioni.
Ciò con l’obiettivo di agevolare un’espansione armonica e controllata dell’intera filiera delle realtà imprenditoriali inserite nello specifico settore economico, scevra da abusi indiscriminati che spesso si accompagnano ad uno sviluppo repentino e generalizzato.
L’attività di controllo è proseguita valorizzando ulteriormente gli esiti dell’analisi di rischio già elaborata dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bari, incrociando i dati ricavabili dalle molteplici banche dati in uso al Corpo, i dati di strutture ricettive complementari censiti in elenchi e banche dati comunali, nonché i numerosi input acquisiti nel corso dell’attività di controllo del territorio (attività di osservazione e riscontro, attività informativa, ecc.) condotta dai diversi Reparti presenti nell’area metropolitana barese.
Nel dettaglio, durante il primo periodo dell’anno, sono stati eseguiti venti interventi, all’esito dei quali sono state scoperte 4 strutture “abusive”, per le quali è stata riscontrata l’assenza di qualsivoglia comunicazione obbligatoria, con esercizio abusivo dell’attività di “affittacamere”, mentre in altri casi è stato accertato come l’attività ricettiva non fosse a gestione familiare ma avesse assunto le caratteristiche e modalità tipiche di una vera e propria attività imprenditoriale, come tale obbligata al rispetto di un quadro normativo più gravoso, anche sotto l’aspetto dell’imposizione fiscale.
Tra gli interventi, emergono due attività condotte, rispettivamente, dal Nucleo Operativo Metropolitano di Bari e dalla Compagnia di Monopoli che hanno individuato due strutture completamente sconosciute al fisco che hanno sottratto all’imposizione ricavi per oltre un milione di euro.
Gli sviluppi operati dai Reparti territoriali della Guardia di Finanza barese hanno permesso, altresì, in alcuni casi, in ragione delle imposte evase, di segnalare alla competente Autorità Giudiziaria anche violazioni alla normativa penal-tributaria di cui al D. Lgs. n. 74/2000 e di constatare come il 50% delle strutture attenzionate avessero dichiarato redditi non corrispondenti a quelli effettivamente incassati, ciò a conferma dell’efficacia dell’attività di analisi del rischio fiscale realizzata dalle Fiamme Gialle.
Altre violazioni di carattere amministrativo sono state contestate a molte delle strutture ricettive controllate: in particolare, sono emerse l’omessa esposizione, ben visibile all’esterno, della relativa targhetta identificativa della tipologia e del codice alloggio e del tariffario aggiornato nonché ulteriori violazioni alle disposizioni regionali, contravvenendo in alcuni casi all’obbligo di procedere all’identificazione degli ospiti a cui ha fatto seguito la segnalazione alla competente A.G. per violazione dell’art. 109 del TULPS.
Le attività di contrasto nello specifico settore, che proseguono senza sosta, testimoniano l’impegno della Guardia di Finanza quale insostituibile presidio di sicurezza economica e finanziaria per il Paese, a salvaguardia dell’economia legale e di una sana e leale concorrenza tra gli operatori economici del mercato di riferimento, in grado di intercettare i principali fenomeni economici in via di sviluppo sul territorio, di analizzarli e controllarli con la propria azione di contrasto, diretta non solo alla repressione dei connessi fenomeni evasivi ma indirizzata anche a stimolare l’emersione e l’adeguamento spontaneo agli obblighi fiscali (compliance).
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