Raid iraniano su Israele: colpiti siti strategici a Tel Aviv
Una nuova fase di tensione ha scosso il Medio Oriente. Nella notte del 3 giugno, l’Iran ha dato il via a un’operazione militare denominata True Promise III, colpendo con missili una serie di obiettivi in territorio israeliano. L’attacco ha avuto luogo dopo un discorso del leader iraniano Ali Khamenei, in cui è stata annunciata una risposta “decisa” contro le autorità di Tel Aviv.
Le sirene hanno risuonato in diverse aree della regione, mentre le difese israeliane tentavano di intercettare la raffica di missili in arrivo. Secondo quanto riferito da media iraniani e confermato solo in parte da fonti israeliane, alcuni missili avrebbero superato le difese e raggiunto zone sensibili della capitale, inclusi edifici ritenuti di rilevanza governativa.
Tra le rivendicazioni diffuse da Teheran vi è anche l’abbattimento di tre velivoli militari israeliani – due caccia F-16 e un F-35 – oltre alla presunta cattura di uno dei piloti. Tuttavia, tali affermazioni non hanno ricevuto conferma ufficiale da fonti israeliane o internazionali indipendenti.
L’operazione segna un’escalation significativa nelle già complesse relazioni tra i due paesi. Le conseguenze potrebbero ripercuotersi su equilibri più ampi, coinvolgendo non solo attori regionali ma anche interessi strategici globali.
Per maggiori dettagli, un primo riscontro visivo è disponibile al seguente link:
Nessun commento:
Lascia un commento. Sarà cura della Redazione a pubblicarlo in base alle leggi vigenti, che non violino la persona e cose altrui. Grazie.