Il Consiglio regionale della Puglia approva mozione per la prevenzione degli atti di violenza sugli operatori sanitari e socio-sanitari - NOC Press

Il Consiglio regionale della Puglia approva mozione per la prevenzione degli atti di violenza sugli operatori sanitari e socio-sanitari

 




Con 28 voti favorevoli su 29 votanti, il Consiglio regionale della Puglia ha approvato la mozione presentata dal Gruppo Lega per impegnare la Giunta a rafforzare la sicurezza nelle strutture sanitarie, in particolare nei Pronto Soccorso, nei servizi di emergenza-urgenza 118 e nei reparti di psichiatria.

La mozione prevede una serie di interventi concreti:

- indirizzare le ASL territoriali nella predisposizione di strategie condivise contro le aggressioni al personale sanitario;

- avviare, con il supporto di psicologi e professionisti qualificati, corsi di formazione sul "descaling", ovvero tecniche per prevenire e gestire situazioni di tensione;

- valutare l’attivazione di sportelli o ambulatori dedicati al supporto psicologico per gli operatori sanitari vittime di aggressioni;

- promuovere un piano di prevenzione dello stress lavorativo, come parte di un programma più ampio per tutelare chi opera ogni giorno in prima linea.

A sostegno della mozione è intervenuto il consigliere regionale Napoleone Cera, che ha denunciato il progressivo collasso del sistema di filtro territoriale: “Nei Pronto Soccorso arriva chiunque: chi ha un codice rosso e chi ha il mal di pancia. Questo perché mancano i medici di base, le visite specialistiche hanno tempi infiniti, le strutture intermedie non esistono. Il Pronto Soccorso è diventato il tappeto sotto cui si nascondono i fallimenti della sanità”.

Cera ha inoltre evidenziato le gravi disparità contrattuali tra gli operatori del 118: “Sulle ambulanze ci sono lavoratori di serie A e di serie B. Alcuni sono assunti dalle ASL, altri tramite cooperative o convenzioni. Fanno lo stesso lavoro, affrontano gli stessi rischi, ma ricevono trattamenti diversi: stipendi più bassi, nessuna tutela. È una vergogna, una ferita sociale”.

Infine, il consigliere ha rivolto un appello alla maggioranza: “Un infermiere aggredito è un infermiere scoraggiato, indipendentemente dal contratto. O si tutelano tutti o si è complici di chi li sfrutta. La mozione è un primo passo, ma serve di più: sicurezza, rispetto, giustizia contrattuale”.

Tutolo (Per la Puglia): "Ho votato, ma servono misure vere". Pur votando a favore, il capogruppo di Per la Puglia, Antonio Tutolo, ha manifestato dubbi sull’efficacia reale della mozione: “L’ho sostenuta per non dare l’idea di uno scontro sulla tutela dei medici, ma so che da sola non cambierà nulla. La sicurezza è una competenza statale: serve una risposta nazionale, non atti simbolici”.

Tutolo ha criticato anche il sistema di accesso alla professione medica: “Il problema è a monte. Per anni abbiamo limitato l’accesso a Medicina, costringendo tanti giovani ad andare all’estero. La rimozione del test non basta: serve una vera liberalizzazione delle specializzazioni per almeno vent’anni, per costruire un sistema sanitario efficiente e pronto alle sfide”.





In allegato il testo della mozione

Allegati:

201 - Mozione_prevenzione_atti_di_violenza_sanitari.pdf

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