Fast-Confsal Puglia. Dubbi e tensioni Locale per il Piano Triennale 2024–2026 Trasporto Pubblico solleva
La Fast-Confsal Puglia è preoccupata alle possibili criticità occupazionali, economiche e organizzative che potrebbero derivare dall’attuazione del nuovo piano, con particolare attenzione alla tutela dei lavoratori e alla qualità del servizio offerto ai cittadini pugliesi. Ciò in base al Piano Triennale dei Servizi di Trasporto Pubblico Locale 2024–2026, recentemente presentato dalla Regione Puglia
Di seguito la sua nota stampa.
Il Piano Triennale dei Servizi (PTS) 2024–2026 della Regione Puglia, approvato con D.G.R. n. 872 del 20 giugno e presentato in sede di conferenza dei servizi lo scorso 18 luglio dall’Assessorato ai Trasporti e alla Mobilità Sostenibile, è al centro di un acceso confronto tra le parti sociali, gli enti locali e il sindacato Confederale e di Categoria .
Il documento, redatto in attuazione della L.R. 18/2002, definisce la programmazione tattica dei servizi di Trasporto Pubblico Locale per il triennio 2024–2026, individuando il 31 dicembre 2026 come data ultima per l’affidamento dei servizi TPL urbano ed extraurbano in tutti gli ATO regionali. Ma il piano ha suscitato forti perplessità tra i sindacati, preoccupati per possibili tagli, ricadute occupazionali e assenza di tutele concrete.
«Abbiamo registrato un clima di allarme generalizzato – ha dichiarato Vincenzo Cataneo, Segretario Regionale SLM FAST CONFSAL – per la mancanza di garanzie su aspetti fondamentali come il mantenimento dei livelli occupazionali, le condizioni di lavoro, la qualità del servizio e il futuro delle Ferrovie del Sud Est. Le dichiarazioni dell’Assessora Ciliento, che ha escluso riduzioni di chilometri e risorse per i servizi minimi, sono un passo importante, ma servono impegni formali e vincolanti».
Di seguito la sua nota stampa.
Il Piano Triennale dei Servizi (PTS) 2024–2026 della Regione Puglia, approvato con D.G.R. n. 872 del 20 giugno e presentato in sede di conferenza dei servizi lo scorso 18 luglio dall’Assessorato ai Trasporti e alla Mobilità Sostenibile, è al centro di un acceso confronto tra le parti sociali, gli enti locali e il sindacato Confederale e di Categoria .
Il documento, redatto in attuazione della L.R. 18/2002, definisce la programmazione tattica dei servizi di Trasporto Pubblico Locale per il triennio 2024–2026, individuando il 31 dicembre 2026 come data ultima per l’affidamento dei servizi TPL urbano ed extraurbano in tutti gli ATO regionali. Ma il piano ha suscitato forti perplessità tra i sindacati, preoccupati per possibili tagli, ricadute occupazionali e assenza di tutele concrete.
«Abbiamo registrato un clima di allarme generalizzato – ha dichiarato Vincenzo Cataneo, Segretario Regionale SLM FAST CONFSAL – per la mancanza di garanzie su aspetti fondamentali come il mantenimento dei livelli occupazionali, le condizioni di lavoro, la qualità del servizio e il futuro delle Ferrovie del Sud Est. Le dichiarazioni dell’Assessora Ciliento, che ha escluso riduzioni di chilometri e risorse per i servizi minimi, sono un passo importante, ma servono impegni formali e vincolanti».
- Durante l’incontro tenutosi il 1° agosto con le OO.SS. Confederali e di Categoria, la Regione ha assicurato che i servizi minimi non subiranno riduzioni, ma i rappresentanti dei lavoratori hanno evidenziato numerose criticità: Clausola sociale obbligatoria per garantire il riassorbimento di tutto il personale, con mantenimento della sede lavorativa.
- Rispetto del CCNL Autoferrotranvieri e degli accordi di II livello, per tutelare le retribuzioni e i diritti acquisiti.
- Turni e riposi compatibili con la normativa UE (Regolamento CE 561/2006), con una corretta valutazione del fabbisogno reale di personale.
- Fideiussioni obbligatorie da parte delle aziende affidatarie, a tutela del pagamento degli stipendi e dei contenziosi.
- Servizio antievasione potenziato, con riconoscimento del personale dedicato come polizia amministrativa (DPR 753/80).
- Futuro delle Ferrovie del Sud Est: la società non va smembrata ma valorizzata come attore centrale del TPL intermodale regionale.
- Subappalti ammessi solo in casi motivati e con autorizzazione esplicita della Regione, per evitare dinamiche opache o elusione contrattuale
«La Regione Puglia, in qualità di committente del servizio – continua Cataneo – deve assumersi fino in fondo la responsabilità di fissare regole chiare e vincolanti nei bandi di gara. Le criticità vissute quotidianamente dai lavoratori non possono essere ignorate: parliamo di turni estenuanti, stipendi insufficienti e rischio aggressioni. Serve un cambio di passo».
La FAST CONFSAL ha accolto favorevolmente la proposta di costituire un gruppo di lavoro sindacale unitario per la redazione di osservazioni tecniche condivise. Tuttavia, qualora non ci fosse condivisione da parte delle altre sigle, procederà con proprie proposte, coinvolgendo i lavoratori in assemblee pubbliche su tutto il territorio pugliese.
In chiusura, Cataneo lancia un monito politico:
«Con le elezioni regionali alle porte, chiediamo che l’approvazione definitiva del PTS venga posticipata alla prossima legislatura. Serve una visione di lungo periodo, libera da interessi elettorali e fondata su impegni scritti e verificabili. Non accetteremo compromessi al ribasso sul futuro del TPL pugliese».
Nessun commento:
Lascia un commento. Sarà cura della Redazione a pubblicarlo in base alle leggi vigenti, che non violino la persona e cose altrui. Grazie.