“Monte Sant’Angelo è una città di accoglienza”, l’appello del Consigliere Matteo Notarangelo
Dopo l’episodio che da ieri sta tenendo banco a Monte Sant’Angelo, tutta la sua comunità e l’intera Capitanata, per colpa di un post pubblicato su Facebook che ingenuamente augurava la morte del sindaco, una morte politica, amministrativa, non sul piano umano, per ampi ritardi nell’erogazione dell’acqua da parte di AQP, interpretato diversamente e senza alcuna verifica dai circoli politici del PD, da molti suoi tesserati e non, da istituzioni e giornalisti, oggi è giunta la pace tra le parti tra un caffè e un augurio di buona salute. Un’intesa già spiegata ieri con tanto di scuse pubbliche apprezzate dai montanari e dallo stesso sindaco.
Tuttavia i media continuano a interpretare quel post come “minaccia” e intimidazione”, come scritto e detto sui giornali online locali e tg regionali. Una gogna che non chiarisce una frase, seppur mai da fare e augurare e di malcostume, che interpretava tutt’altro e che gli stessi media fino ad ora non hanno rettificato. Anche il primo cittadino non ha provveduto a rettificare quel messaggio, pur avendo ricevuto scuse e chiarificazioni. E ciò lo dimostra l’assenza di comunicati a mezzo stampa del sindaco e dei circoli PD fino ad ora seduti sulla loro interpretazione.
Nel marasma creato, anche ad hoc da chi ne potrebbe trarre benefici politici, oltre noi della Redazione che fin da subito abbiamo scritto e pubblicato come davvero sono andati i fatti, si colloca il Consigliere comunale d'opposizione di Monte Sant’Angelo, Matteo Notarangelo, indipendente del gruppo misto e da ieri autosospeso per la vicenda in corso. Lui ha inviato in Redazione un suo comunicato, una invocazione a ridimensionare il tutto e un monito a ridare credibilità e legalità alla comunità montanara.
Ecco il testo.
«Il Sindaco chiarisca subito o il danno per la nostra Comunità sarà irreparabile.
Negli ultimi giorni, Monte Sant’Angelo è finita ingiustamente al centro di un caso mediatico nazionale: giornali online, televisioni e persino il TG Regionale hanno parlato di “minacce al Sindaco”.
Ma la verità è che tutto nasce da un semplice equivoco linguistico: due signore anziane, in un commento su Facebook, hanno usato un termine che nel nostro dialetto significa soltanto “assente”.
Nessuna minaccia. Nessuna intimidazione.
Nonostante questo, il caso è stato gonfiato e amplificato, anche dal Partito Democratico locale e provinciale. Ricordo che il segretario provinciale del PD è lo stesso Sindaco di Monte Sant’Angelo, il quale conosceva bene la natura innocua dell’episodio.
Come Consigliere comunale, non posso accettare che la nostra città venga dipinta come un luogo di criminalità organizzata.
Monte Sant’Angelo non è e non sarà mai la città delle minacce e della querela politica temeraria.
Questa comunità è conosciuta nel mondo per la sua storia millenaria, per la devozione a San Michele, per la cultura e l’ospitalità, non per un presunto clima mafioso creato da un fraintendimento.
Per questo chiedo ufficialmente al Sindaco di inviare immediatamente una dichiarazione a tutti i media, al TG3 e al suo partito, ristabilendo la verità e riconoscendo pubblicamente il “grande equivoco”.
Se non lo farà, resterà impressa nell’opinione pubblica l’immagine di una città dove il Sindaco è “minacciato”, con un danno gravissimo alla nostra reputazione.
La libertà di espressione è il cuore della democrazia.
Trasformare un’opinione in un caso giudiziario o mediatico significa soffocare il dibattito civile.
Monte Sant’Angelo merita rispetto».
Matteo Notarangelo | Consigliere comunale d'opposizione – Monte Sant’Angelo
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