Caserta, con “Operazione Scettro” il NIC e il ROS arrestano le mani della camorra nella grande distribuzione alimentare - NOC Press

Caserta, con “Operazione Scettro” il NIC e il ROS arrestano le mani della camorra nella grande distribuzione alimentare

Foto: a destra Michele Zagaria


Casapesenna-Un impero economico costruito grazie a un patto con i clan. Adolfo Greco e’ l’uomo d’affari a cui si sarebbero rivolti i Casalesi per la distruzione del latte tra Castellammare di Stabia e le citta’ del Napoletano. 


Il Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziarie e il Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri, nel casertano hanno dato esecuzione ad un'ordinanza applicativa emessa dal Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica. 

12 le persone destinatarie dell'ordinanza, ritenute responsabili di associazione per delinquere di tipo mafioso, per riciclaggio e intestazione fittizia di beni, aggravati dal fine di agevolare il clan dei casalesi riconducibili al clan Zagaria. 

Otto degli arrestati di cui sette in carcere e uno ai domiciliari, tra questi anchi i fratelli Filippo, Nicola e Francesco Mario Capaldo, nipoti del boss Michele Zagaria. 

Quattro invece le misure di sospensione dell'esercizio d'impresa nei confronti di commercianti ed esercenti. 

L'indagine denominata “Operazione Scettro” è una indagine lunga e complessa avvenuta tra il 2016 e il 2019 in seguito alla cattura di Filippo Capaldo avvenuto nell'Ottobre del 2015. dalle attività investigative cominciate dal NIC negli ambienti detentivi e proseguite al di fuori unitamente al ROS dei Carabinieri è emerso che l'uomo, considerato il nipote prediletto di Michele Zagaria e, a quanto pare, designato a raccogliere il testimone del potere, aveva continuato ad impartire ordine dal carcere e direttive ai propri fratelli per assicurare infiltrazioni nella grande distribuzione alimentare campana. 

Durante gli ascolti dei loro dialoghi, i tre utilizzavano nomi fittizi per indicare i loro collegamenti esterni, come il “siciliano” e “pesce a bombola” nomi che non hanno impedito agli investigatori di risalire alla loro identificazione e pertanto considerati soci “di fatto” del Capaldo. 

Inoltre indagini e accertamenti hanno documentato la partecipazione della famiglia nella “Distribuzione Siciliano S.r.l” operante nel commercio all'ingrosso di prodotti alimentari. Nelle catene “Pellicano” e “Jolly Market” presenti con ventuno punti vendita nella provincia di Caserta, inoltre presenti nelle aziende produttrici di beni alimentari “Ovopiù” e dei “Sapori di Bufala” nella “3K”, impresa attiva nella produzione e commercializzazione di prodotti in plastica destinati all'uso alimentare, nonché nella “Santa Maria”, utilizzata per continuare a distribuire il latte a marchio Parmalat nel territorio casertano dopo la confisca della “Euromilk”. 

Inoltre si è scoperto che Nicola e Francesco Mario, da alcuni anni hanno esteso l'area di interesse dei loro affari anche in Spagna e precisamente a Tenerife, dove di fatto hanno costituito un'attività di noleggio veicoli, la “Cattley Rent srl.” iniziativa questa, che lascia pensare ad un progetto di radicamento nel tessuto imprenditoriale estero ad alta espansione turistica. 



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