Covid: scatta il via libera di Aifa per 2 anticorpi monoclonali in Italia
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Foto: Ansa |
Alla fine di una lunga riunione nel pomeriggio di ieri, l’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) ha dato il via libera a 2 anticorpi monoclonali per il trattamento di Covid-19.
Dopo la Germania anche l’Italia apre alla terapia anti-Covid con anticorpi monoclonali.
Si tratta degli anticorpi prodotti da Regeneron/Roche e da Ely Lilly, con alcune limitazioni e il rispetto di alcune condizioni.
La Cts (Commissione tecnico scientifica) ha previsto limitazioni al pari di quelle previste dal Canada e dall’Fda (Food and drug Administration) degli Stati Uniti: vale a dire i farmaci sono limitati a pazienti in fase precoce e ad alto rischio di evoluzione dell’infezione.
Soddisfazione di Filippo Anelli presidente della Fnomceo (Federazione degli ordini dei medici) che dichiara che la terapia monoclonale permetterà di concludere con calma la campagna vaccinale, dando un sostegno a quelli che si ammaleranno.
Ma come funziona la terapia con gli anticorpi monoclonali?
“Gli anticorpi monoclonali sono farmaci precisi, intelligenti e accurati che conosciamo da anni, e che oggi rappresentano l’unica arma farmacologica di cui disponiamo al momento contro il coronavirus. Sono i cosiddetti farmaci biologici, usati contro malattie come l’artrite reumatoide e, soprattutto, contro i tumori” – sono le parole di Giuseppe Novelli, genetista dell’Università Tor Vergata di Roma, che aggiunge: “sono gli stessi anticorpi che produciamo quando ci ammaliamo o facciamo un vaccino. La differenza è che sono già pronti e utilizzabili come una sorte di immunizzazione passiva. L’aspetto negativo è che gli anticorpi monoclonali hanno una durata limitata, fai un ciclo di trattamento, durano al massimo un paio di mesi, e se serve devi rifare il trattamento”.
Funzionano soprattutto nella prima fase della malattia e la loro percentuale di successo dipende da vari fattori.
Tuttavia, secondo Novelli, c’è un’altra funzione non meno importante: “I monoclonali hanno anche un ruolo di profilassi e di protezione. Per questo possono essere utilizzati dalle categorie a rischio come ad esempio le persone che si trovano nelle Rsa o comunque altre persone fragili che potrebbero utilizzarli in attesa del vaccino”.
Quello prodotto da Regeneron, secondo quanto reso noto dalla stessa azienda, sarebbe in grado di ridurre del 50% il rischio di contrarre l’infezione.
L’altro prodotto da Ely Lilly è autorizzato per il trattamento di pazienti ad alto rischio, presenta un’efficacia al 70% nel ridurre il rischio di ospedalizzazione del paziente, con sintomi moderati, (sono gli stessi anticorpi utilizzati dall’ex presidente Trump).
Per il momento questi due sono gli unici in commercio ma tenuto conto delle varianti del virus molti gruppi di ricerca in tutto il mondo stanno lavorando per sviluppare anticorpi monoclonali efficaci contro il Covid-19.
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