Armando Fettolini dona al Comune di Centuripe una sua opera - NOC Press

Armando Fettolini dona al Comune di Centuripe una sua opera

(Armando Fettolini e la sua opera "Centuripe")

 


Il patrimonio artistico di Centuripe si arricchisce di una nuova importante opera. A conclusione della sua mostra personale l’artista lombardo Armando Fettolini dona l’opera “Centuripe” al comune siciliano, la grande tavola (tecnica mista su legno) è stata realizzata appositamente in occasione della mostra Acque aperta al pubblico dall’8 novembre 2024 al 7 gennaio 2025 presso il Centro Espositivo il Purgatorio.

Armando Fettolini, artista attivo da oltre quarantacinque anni, ha sempre lavorato per serie tematiche con un focus sull’animo umano e sulle realtà emarginate. Pittore con un forte senso materico e cromatico, ha spesso realizzato installazioni site-specific per interpretare luoghi con profondità e sensibilità, come nell’Ex Ospedale psichiatrico di Imola e nella Chiesa di San Zenone a Brescia.

Per la mostra nella Chiesa delle Anime Sante del Purgatorio di Centuripe, Fettolini ha scelto di riflettere sull’acqua come elemento vitale, ispirandosi ai contrasti climatici tra Sicilia e Nord Italia. Senza toni polemici, la sua arte affronta il tema in modo poetico ed emozionale, invitando il pubblico a un’esperienza immersiva.

Negli ultimi anni, la sua ricerca materica ha privilegiato la leggerezza della carta, simbolo di un nuovo equilibrio interiore. Le sue recenti opere, caratterizzate da tonalità blu e influenze orientali, si inseriscono in questa riflessione sul cambiamento climatico e sulla bellezza fragile del Mediterraneo.

Le sue ultime opere, nelle quali l’ascendenza orientale si sposa alla matericità informale tipica del linguaggio dell’artista e il blu – suo colore d’elezione – si coniuga alle fuggevoli tonalità della carta, diventano parte di questo omaggio a Centuripe, un luogo di cui è facile innamorarsi, e di questa riflessione sul futuro delle terre mediterranee.

L’opera donata dall’artista, parte della sua produzione più recente, rappresenta il paese visto dell’alto, con la sua inconfondibile conformazione urbanistica, trasfigurato in un paesaggio in bilico tra sogno e realtà. 

La ricerca di Fettolini insiste da sempre sul tema del paesaggio, inteso come luogo dell’anima, della proiezione del sé. Nelle sue vedute, il confine tra cielo, terra e mare si smarrisce, trasportando lo spettatore in un luogo sospeso, fluttuante e avvolgente. 

Sebbene il soggetto perda di concretezza, sfiorando l’astrazione, resta comunque un riferimento alla figurazione, come in questo caso la mappa di Centuripe che riconduce a un luogo reale. Un luogo che, del resto, l’artista ha nel cuore, pur avendolo incontrato solo in tempi piuttosto recenti. La bellezza naturale, artistica e del tessuto sociale della cittadina lo hanno conquistato fin dalla sua prima visita, portandolo a identificarvi un luogo in cui rifugiarsi, in cui nascondersi per stare bene ed essere se stessi. 

Nelle quattro grandi opere di introduzione all’installazione, l’utilizzo della carta, con la sua leggerezza, e di una tavolozza luminosa ed eterea, contrastano con l’aggressività e la drammaticità dei materiali impiegati nel resto delle opere in mostra. Questa scelta dona a queste quattro opere un senso di armonioso equilibrio e una profonda spiritualità. Nella complessità del tema proposto in mostra, le quattro tavole di cui fa parte l’opera dedicata a Centuripe, costituiscono dunque un elemento di stabilità e accoglienza. Un porto sicuro in cui riporre le speranze per un futuro personale e collettivo.


Armando Fettolini è nato a Milano nel 1960.
La passione per la pittura lo accompagna fin dall’infanzia; già a quindici anni viene preso a bottega da un affreschista, Nicola Napoletano. A diciotto anni riceve i primi riconoscimenti artistici ufficiali e nel 1987 si tiene la sua prima mostra. 

Il 1997 è l’anno dell’ingresso ufficiale nel mondo del mercato dell’arte con la Galleria Mari Arte Contemporanea con la quale partecipa alle principali fiere d’arte nazionali e internazionali, esposizioni in luoghi pubblici deputati all’arte e musei, con mostre personali e collettive. 

Nel 2000 egli riceve a Parigi il 5° Award Arjo Wiggins come miglior creativo italiano. A dicembre dello stesso anno inaugura a New York una personale alla galleria Art54; seguiranno, fino ad arrivare ai nostri giorni, mostre in Spagna, Francia, Corea del Sud, Germania, Lussemburgo, Slovacchia, Svizzera e in numerose e importanti sedi italiane. 

Tra le sue ultime personali: Blu agostino, Como, San Pietro in Atrio, 2018; Immergersi nel cielo, Piacenza Biffi Arte 2018; L’infinito in un quadrato, Università Bocconi, 2019; 180 da qui, Arcore Villa Borromeo d’Adda, 2020; Il mio approdo, Castel Rozzone, Palazzo Comunale, 2021; Sollievi, Leo galleries, Monza; I miei 8000, Monastero della Misericordia, Missaglia; A Rebours, Rocca di Umbertide, Centro per l’arte contemporanea, Umbertide; Acquae, Chiesa delle Anima del Purgatorio, Centuripe.

Di lui hanno scritto alcune delle più importanti firme della critica contemporanea. Numerose le pubblicazioni a lui dedicate.

Dal 2009 Fettolini si dedica anche alla realizzazione di opere pubbliche, con progetti che gli permettono di indagare nuovi aspetti della comunicazione artistica, quali la relazione tra opera d’arte e territorio.
All’attività di artista egli affianca quella di operatore culturale, organizzatore e curatore di mostre, con particolare attenzione sia alla riscoperta di importanti ma ancora poco noti maestri del passato che al sostegno e la promozione della ricerca di giovani emergenti.

Dal 2015 cura con Simona Bartolena la direzione artistica dello Spazio heart di Vimercate e numerosi altri progetti culturali, artistici ed editoriali, in Italia e all’estero sotto lo pseudonimo di Ponte43.

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