Foggia: intercettato drone con droga e SIM destinate ai detenuti, alzato il livello di sicurezza - NOC Press

Foggia: intercettato drone con droga e SIM destinate ai detenuti, alzato il livello di sicurezza




La Polizia Penitenziaria ha recentemente intensificato le misure di sicurezza per contrastare il crescente fenomeno dell'introduzione illecita di droga e dispositivi elettronici nelle carceri pugliesi tramite droni.

Uno degli episodi più rilevanti si è verificato presso la casa circondariale di Foggia, dove un agente in servizio ha individuato e bloccato un drone che stava tentando di introdurre all'interno del penitenziario una significativa quantità di droga, telefoni cellulari e schede SIM. L'intervento tempestivo dell'agente, che ha utilizzato un fucile Jammer - uno strumento capace di disturbare il segnale radio del drone e provocarne la caduta - ha evitato che il materiale illecito raggiungesse i detenuti.

Situazioni simili sono state segnalate anche presso le carceri di Taranto e Trani. A Taranto, un pacco contenente droga è stato rinvenuto nei pressi del perimetro carcerario, probabilmente sganciato da un drone che aveva fallito la consegna. A Trani, invece, nell'arco di appena 48 ore, la Polizia Penitenziaria ha intercettato ben due droni sospetti carichi di sostanze stupefacenti. Anche in questo caso, l'uso mirato dei fucili dissuasori ha scongiurato l'ingresso del carico illecito all'interno dell'istituto di pena.

Questi episodi hanno spinto il Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria (SAPPE) a chiedere un ulteriore potenziamento delle misure di sicurezza all'interno e all'esterno delle carceri. Tra le proposte avanzate figurano l'incremento del personale di sorveglianza sulle mura di cinta, l'installazione di reti protettive per impedire l'atterraggio dei droni e l'adozione di sistemi tecnologici avanzati per intercettare e neutralizzare questi velivoli.

Il fenomeno dei droni-fattorini rappresenta una minaccia seria, poiché l'introduzione clandestina di telefoni cellulari e droga rischia di consolidare il controllo che alcuni boss mafiosi riescono a esercitare dall'interno delle celle. La Polizia Penitenziaria, con il supporto delle nuove tecnologie e attraverso una costante vigilanza, continua a operare per garantire la sicurezza degli istituti e favorire un percorso di rieducazione e reinserimento sociale dei detenuti, come previsto dall'articolo 27 della Costituzione italiana.

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