"Occhio alla truffa". La voce dell’INPS… non era l’INPS - NOC Press

"Occhio alla truffa". La voce dell’INPS… non era l’INPS

 



Come una chiamata automatica ha svuotato la pensione di una signora


Era una mattina qualunque per la signora Lucia (nome di fantasia), 67 anni, pensionata e vedova da qualche anno. Vive da sola in provincia, si arrangia come può tra bollette, spesa e badante. Verso le 11 riceve una chiamata da un numero fisso romano. Sul display compare: INPS Roma Centro.


Risponde. Una voce maschile, apparentemente gentile e registrata, le dice:


“Gentile utente, il suo accredito pensionistico è stato bloccato per una verifica urgente. Per evitare la sospensione del pagamento mensile, confermi i suoi dati seguendo le istruzioni.”

 

Sorpresa, ma non sospettosa, Lucia segue le indicazioni. Le viene chiesto di premere 1 per confermare la sua identità, poi di digitare il codice fiscale e il numero della carta prepagata dove riceve ogni mese la pensione.

La chiamata termina con un ringraziamento e la promessa di un SMS di conferma. L’SMS non arriva mai. In compenso, due giorni dopo arriva alla posta per prelevare — e scopre che sul conto non c’è più nulla.


La truffa: semplice, pulita, devastante

I truffatori avevano fatto una cosa semplice: avevano falsificato il numero dell’INPS usando una tecnica chiamata spoofing, che consente di far apparire sul telefono della vittima un numero istituzionale. Il messaggio audio era registrato ad arte, simulando la classica voce automatica di molti enti pubblici.

Lucia ha fornito volontariamente i suoi dati, pensando di parlare con un servizio ufficiale. Ma dall’altra parte c’era un software automatico che registrava tutto. Bastava avere il codice fiscale e il numero della carta per accedere all’app di gestione conti e trasferire l’intera somma all’estero, dove nessuna denuncia ha potere reale.


Il bottino? 740 euro.

Per i ladri, probabilmente solo una delle tante “pensioni rubate” in giornata. Per Lucia, l’unica entrata su cui contava per sopravvivere. Le forze dell’ordine le hanno spiegato che sarà difficile, se non impossibile, recuperare i soldi. La truffa è partita da un centralino virtuale con sede in Russia, e i movimenti bancari sono transitati per almeno due criptovalute diverse.


Come difendersi da truffe simili


  1. L’INPS non chiama mai per chiedere dati personali via telefono.

  2. Non digitare mai dati sensibili durante una chiamata automatica.

  3. Controlla sempre il sito ufficiale per eventuali comunicazioni.

  4. In caso di dubbio, riaggancia e chiama tu il numero ufficiale.

  5. Denuncia immediatamente e blocca la carta.


La tecnologia è un’arma a doppio taglio: può aiutare, ma può anche truffare. E oggi, chi sa usare un centralino virtuale ha più potere di un ladro con la pistola.

Nessun commento:

Lascia un commento. Sarà cura della Redazione a pubblicarlo in base alle leggi vigenti, che non violino la persona e cose altrui. Grazie.