Siccità Puglia. L'agricoltura di Capitanata senz'acqua. La politica a Emiliano "Intervenga sul Molise"
Dopo varie interlocuzioni tra Puglia e Molise sulla possibilità di utilizzare l'acqua in eccesso dell’invaso del Liscione, arriva lo stop ufficiale dal gruppo consiliare regionale del Partito Democratico del Molise. Con una mozione approvata il 20 maggio, i consiglieri hanno impegnato il presidente della Regione Molise e il delegato Sabusco a non stipulare alcun accordo interregionale per la captazione e a revocare ogni atto di cessione idrica dall’invaso del Liscione e da qualsiasi altro bacino regionale.
La decisione ha scatenato immediate reazioni dal versante pugliese. In particolare, il presidente della settima commissione regionale, Joseph Splendido (Lega), ha criticato duramente la scelta definendola “un gesto egoistico” che “irride alla disperazione degli agricoltori pugliesi”. Secondo Splendido, la mancanza d'acqua in vista della stagione estiva pone a rischio le colture della provincia di Foggia, già provate dai costi elevati dell’acqua e dalla crisi climatica. Ricorda inoltre che secondo le stime di AQP, dal Molise si disperderebbero ogni anno in mare circa 120.000 metri cubi d’acqua.
“Il ministro Salvini è stato chiaro – ha aggiunto Splendido –: la cessione idrica può essere realizzata con infrastrutture adeguate. Emiliano si attivi per ristabilire un dialogo tra le Regioni”.
Anche il presidente della Commissione regionale “Risorse idriche”, Fabio Romito, si è espresso in termini netti: “La Puglia sta vivendo la peggiore crisi idrica degli ultimi 30 anni. Il rifiuto del PD molisano di collaborare è inaccettabile. L’acqua del Liscione, 130 milioni di litri l’anno che finiscono in mare, potrebbe salvare la nostra agricoltura e dare sviluppo anche al Molise”.
Dello stesso tono le parole del consigliere Napoleone Cera, che denuncia una situazione ormai insostenibile: “La Capitanata è in ginocchio. Le colture seccano e gli agricoltori sono allo stremo. È vergognoso che, per ragioni ideologiche, si rifiuti un uso intelligente dell’acqua che oggi viene sprecata. La diga del Liscione è la soluzione”.
Più istituzionale ma altrettanto critico è l’intervento di Antonio Tutolo, capogruppo di “Per la Puglia”. Per lui, l’emergenza idrica deve essere affrontata con responsabilità, senza strumentalizzazioni: “Non chiediamo di sottrarre risorse al Molise, ma di utilizzare l’acqua in eccesso che oggi si disperde. Circa 120 milioni di metri cubi ogni anno finiscono in mare, mentre i nostri agricoltori rischiano di perdere tutto”.
Tutolo spiega che la proposta prevede di garantire prima l’irrigazione di circa 6.000 ettari di terreni molisani, che necessitano di circa 18 milioni di metri cubi, e poi di trasferire solo l’eccedenza in Puglia per usi potabili. Così facendo, si potrebbe liberare risorsa idrica dalla diga di Occhito, da destinare all'irrigazione pugliese.
“Ho organizzato il primo serio incontro con il consigliere molisano Sabusco proprio per avviare questo dialogo – dichiara Tutolo – ma è assurdo che il Partito Democratico molisano, la stessa forza che governa in Puglia, si opponga a una soluzione così logica e condivisa”.
Infine, annuncia una mobilitazione per martedì 27 maggio, davanti alla sede del Consiglio regionale del Molise: “Vogliamo spiegare ai cittadini che l’acqua che chiediamo è quella che il loro territorio oggi butta in mare. Nessuno vuole toglierla ai molisani. L’acqua è un bene comune e la cooperazione tra regioni è l’unica via per garantire sviluppo e tutela ambientale”.
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