Gargano, traffico di droga smantellato: 11 fermati
Un’indagine lunga e articolata ha portato alla luce una rete di spaccio attiva tra il Gargano e altre province pugliesi, con ramificazioni anche nel Molise. Questa mattina, la Polizia di Stato ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di undici persone, al termine di un’operazione coordinata dalla Procura della Repubblica di Foggia.
Le attività investigative, avviate dal Commissariato di San Severo, hanno evidenziato uno schema ben strutturato di distribuzione di stupefacenti, in particolare cocaina e hashish. Il presunto snodo centrale dell’organizzazione sarebbe stato un cittadino albanese, individuato come possibile referente per l’approvvigionamento della droga.
Gli inquirenti hanno seguito con attenzione i movimenti di alcuni veicoli utilizzati dal principale indagato, intestati a una società di noleggio con sede nel territorio garganico. Da lì sono emersi contatti e connessioni con diversi soggetti già noti alle forze dell’ordine.
Secondo quanto ricostruito, le comunicazioni tra gli indagati avvenivano prevalentemente tramite piattaforme digitali protette da sistemi di cifratura, al fine di eludere controlli e intercettazioni. Questo accorgimento, però, non ha impedito agli investigatori di acquisire elementi di prova fondamentali.
Due episodi in particolare si sono rivelati decisivi. In uno è stata documentata, attraverso tecnologie audio-video, una trattativa legata a una fornitura di stupefacente avvenuta nel comune di Ruvo di Puglia. In un altro caso, è stato monitorato il trasporto di circa 13 chilogrammi di droga, in circostanze in cui è stato anche rilevato l’uso di armi, presumibilmente a scopo intimidatorio o di protezione.
L’operazione ha permesso di individuare un gruppo eterogeneo, composto da soggetti attivi su più territori e già coinvolti in precedenti vicende penali. L’intervento conferma la presenza di strutture criminali ancora radicate in provincia di Foggia e nei territori limitrofi.
Si precisa che le posizioni degli indagati restano sottoposte al vaglio dell’Autorità Giudiziaria, e che, in base ai principi costituzionali, ciascuno di essi è da considerarsi non colpevole fino a sentenza definitiva.
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