Infiltrati e sicurezza: cosa cambia davvero con la nuova legge
di Roberto Arcu Fedele
Il recente provvedimento sulla sicurezza, approvato dal Senato, ha sollevato numerose discussioni soprattutto riguardo ai poteri concessi agli agenti infiltrati nei gruppi criminali e terroristici. Alcuni esponenti politici hanno espresso preoccupazioni, ipotizzando che la norma possa autorizzare gli 007 a compiere azioni criminali senza alcun limite, fino a dirigere le organizzazioni stesse.
In realtà , la nuova legge introduce un adeguamento alle disposizioni vigenti, offrendo maggiore margine di manovra agli agenti che operano sotto copertura, senza però derogare ai principi fondamentali del diritto e della sicurezza. L’obiettivo è consentire agli infiltrati di operare più efficacemente, soprattutto nelle fasi in cui è necessario guadagnare fiducia e responsabilità all’interno delle organizzazioni monitorate.
Prima, infatti, gli agenti erano vincolati da una norma che impediva loro di assumere ruoli direttivi, una limitazione che spesso rendeva difficile raccogliere informazioni strategiche e seguire le dinamiche interne più importanti. Questa restrizione poteva costringere gli infiltrati a interrompere prematuramente le missioni o esporli al rischio di arresto.
La legge attuale mantiene però limiti stringenti: non è permesso commettere atti che mettano a rischio la vita o l’incolumità delle persone, come atti di violenza estrema, omicidi o sequestri. Qualora emergano piani criminali di tale gravità , gli agenti devono segnalarli immediatamente alle autorità competenti per impedirne l’esecuzione.
Il provvedimento specifica inoltre che ogni atto potenzialmente illecito deve essere autorizzato in anticipo dall’agenzia di appartenenza e dalla competente autorità politica, con l’obbligo di rispettare sempre il principio di proporzionalità tra le azioni intraprese e gli obiettivi di sicurezza perseguiti.
Questa revisione rappresenta un passo avanti nel rendere più funzionale l’attività di intelligence, garantendo che gli agenti possano svolgere il proprio lavoro con strumenti adeguati, senza però superare confini legali e morali.
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