"Nozioni d'intelligence": come si riconosce un agente segreto se "fermato" - NOC Press

"Nozioni d'intelligence": come si riconosce un agente segreto se "fermato"

 




A cura della redazione investigativa

Nel vasto e spesso oscuro mondo dell'intelligence, uno degli aspetti più poco noti al grande pubblico è il comportamento e la procedura ufficiale in caso un agente segreto venga fermato da una pattuglia della polizia ordinaria. Può sembrare un'eventualità rara, ma in realtà è prevista e regolamentata in modo preciso da protocolli che variano da Paese a Paese, pur condividendo logiche comuni.

Agente segreto o ufficiale di copertura?

Prima di tutto è fondamentale distinguere tra agenti sotto copertura ufficiale (ad esempio, personale dei servizi con funzioni diplomatiche o militari) e agenti NOC (Non Official Cover), ovvero quelli che operano senza alcun legame riconoscibile con lo Stato. I primi possono disporre di documenti di copertura legalmente protetti; i secondi, per definizione, non possono essere immediatamente identificabili.

Il fermo e il “codice silenzioso”

Quando un agente dei servizi viene fermato in un normale controllo – per esempio stradale – non si qualifica mai spontaneamente come “agente segreto”, in quanto l’identità di copertura deve essere protetta ad ogni costo. Tuttavia, se il fermo evolve verso un arresto o una perquisizione, entra in gioco una procedura riservata e concordata a monte tra i vertici delle forze dell’ordine e l’intelligence nazionale.

In Italia, come in molti altri Paesi occidentali, ogni agente operativo dispone di un codice identificativo interno, spesso trasmesso attraverso tessere cifrate, documenti ministeriali con codici speciali o numeri identificativi trasversali inseriti in banche dati accessibili solo a una ristretta cerchia di ufficiali delle forze dell’ordine. In alcune situazioni, l’agente può richiedere che venga contattato un “Referente Sicurezza” del Ministero dell’Interno o della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza – DIS), senza fornire ulteriori dettagli.

Nessuna divisa, ma immunità strategica

Un agente sotto copertura non gode di alcuna immunità diplomatica automatica, ma l’intervento delle autorità competenti può bloccare l’attività giudiziaria ordinaria. In pratica, la magistratura può essere invitata – con decreto riservato – a non procedere per motivi legati alla sicurezza dello Stato. Questa prassi è prevista dalla legge 801/1977 (legge istitutiva del SISMI e del SISDE) e oggi regolata dal nuovo assetto dell'intelligence (AISE, AISI, DIS).

La triangolazione riservata

In caso di fermo, la triangolazione tra centrale operativa della polizia, comando dei servizi e autorità prefettizia o governativa avviene in meno di 15 minuti. Il comando territoriale riceve una direttiva riservata: “Lasciar andare senza verbalizzare oltre, soggetto sotto tutela”. Questa formula, presente nei codici interni, non viene trascritta nei rapporti ordinari e viene gestita esclusivamente da funzionari ad alta autorizzazione.

Se il fermo è all'estero

Quando un agente italiano viene fermato all’estero, la procedura cambia radicalmente. Se dispone di copertura diplomatica, entra in gioco l’ambasciata. Se è NOC, non esiste alcuna protezione formale immediata: il recupero dell’agente può richiedere operazioni complesse, incluso lo scambio di informazioni o operazioni sotto traccia per evitarne l'identificazione o la compromissione.


Nota dei N.O.C. 

Nell’immaginario collettivo, un agente segreto viene riconosciuto da un badge o da una parola d’ordine. La realtà è molto più sottile e burocraticamente protetta. La sua identificazione non è mai una questione di documenti esibiti, ma di canali riservati, catene di comando e procedure di sicurezza nazionale. Nessun poliziotto di pattuglia saprà mai – ufficialmente – di aver fermato un agente segreto. E, se anche lo scoprirà, non potrà scriverlo in nessun rapporto.



Rubrica “Nozioni d’intelligence” – La vera grammatica dei servizi segreti, raccontata senza filtri. Solo su NOCPress.

Nessun commento:

Lascia un commento. Sarà cura della Redazione a pubblicarlo in base alle leggi vigenti, che non violino la persona e cose altrui. Grazie.