Trump in un messaggio televisivo spiega agli americani il raid sull’Iran - NOC Press

Trump in un messaggio televisivo spiega agli americani il raid sull’Iran

 



Washington – In un messaggio televisivo trasmesso dalla Casa Bianca, il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato un’operazione militare condotta contro tre impianti nucleari iraniani. L’intervento, secondo le dichiarazioni presidenziali, sarebbe stato eseguito con precisione e avrebbe avuto esito pienamente positivo.

Trump ha parlato con tono fermo, accompagnato dai vertici della sua amministrazione: il vicepresidente JD Vance, il segretario di Stato Marco Rubio e il capo del Pentagono, Pete Hegseth. Al centro del discorso, la necessità – secondo il Presidente – di neutralizzare la minaccia rappresentata dal programma nucleare iraniano.

Sono stati colpiti obiettivi strategici a Fordow, Natanz e Isfahan. Abbiamo agito per prevenire scenari peggiori”, ha dichiarato. A detta del Presidente, l’azione militare sarebbe un messaggio chiaro rivolto a Teheran: “Serve una svolta verso la pace. Se non ci sarà, non escludiamo ulteriori interventi”.

Nel suo intervento, Trump ha voluto ricordare anche il lungo conflitto a distanza tra Stati Uniti e Iran, evocando le vittime di attentati e operazioni paramilitari che, nel tempo, hanno alimentato un clima di ostilità crescente. Senza entrare nei dettagli delle vittime civili né attribuire responsabilità dirette, il Presidente ha dipinto un quadro di tensioni decennali che, a suo dire, “non possono più essere ignorate”.

Ha poi sottolineato la cooperazione con Israele, definendola “senza precedenti”, e ha ringraziato le forze armate americane per l’esecuzione dell’operazione. Parole di riconoscenza anche per il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, con cui – ha detto – “la sinergia è stata totale”.

Il discorso si è concluso con un doppio messaggio: da un lato, la richiesta di un cambio di rotta da parte dell’Iran; dall’altro, la garanzia che gli Stati Uniti sono pronti a difendere i propri interessi e quelli dei loro alleati nella regione.

Lo scenario internazionale resta complesso, e il rischio di una nuova escalation è concreto. Il messaggio lanciato da Washington, però, lascia aperta una porta alla diplomazia, seppure con toni marcatamente militari.

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