E se a Monte lo Junno diventasse un festival enogastronomico sotto le stelle?
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Libando 2018 - un esempio come avviene a Foggia, tra prodotti tipici, usanze, storia, cultura e luci |
Ieri, 02 agosto 2019, a Monte Sant’Angelo, nel Castello normanno-federiciano, si è svolto un interessante convegno: “Bollicine di Puglia. 4^ ed. del Festival regionale degli spumanti pugliesi”. L’occasione è stata propizia per approfondire l’importanza di un prodotto eccellente, non del tutto conosciuto nell’intera Belpaese. Si tratta dello spumante locale, frutto dei vigneti locali e autoctoni. Una tematica affrontata dall’Associazione Italiana Sommelier sez. di Foggia, che oltre a far conoscere i prodotti locali li ha fatti assaggiare ai presenti.
Il bilancio della serata è stato positivo. Sta di fatto che un solo giorno, per pochissime ore, non rende appieno il valore culturale enogastronomico che un prodotto locale e autoctono può rilanciare un’economia.
A Foggia, come in altri centri urbani di tutta Italia, si organizzano fiere, festival, di più giorni, coinvolgendo più realtà enogastronomiche di altre città , ma sempre con capofila quella locale. Un modus operandi che sta dando i suoi frutti, rilanciando l’economia locale, quella dei piccoli imprenditori, di start-up locali, di chef che offrono la loro professionalità con pietanze uniche e non seconde a nessuno.
Il convegno organizzato a Monte ha, tuttavia, fatto nascere una domanda. Lo chef stellato Gegè Mangano in un post dal titolo “La polemica”, pubblicato su facebook sulla sua pagina e quelle del Sindaco Pierpaolo d’Arienzo e dell’Assessore al Turismo Rosa Palomba, chiede: «Un evento straordinario. Ma nello stesso tempo un’economia che non lascia niente nel territorio, visto che si racchiude tutto nel castello. Forse sarebbe il caso di poterlo sviluppare in tutto il centro storico, visto che si parla di valorizzare lo stesso centro storico. È solo un idea mah......».
Polemica surrogata da una richiesta, lecita e dovutamente lanciata da chi a Monte è legittimato a farlo. Gegè Mangano è conosciutissimo ed è soprattutto un professionista affermato nel campo enogastronomico. Sa cosa dice e proporre un’iniziativa che possa contribuire all’economia locale, perlomeno, dovrebbe essere ascoltato e risposto.
Monte Sant’Angelo è da qualche anno che soffre la mancanza di turisti “long time”. A dirla tutta anche quest’anno nel centro micaelico si sta registrando un calo dei turisti e la cittadinanza lo fa notare. Sui social network si rincorrono post che invitano l’Amministrazione comunale a far meglio e mettere in campo politiche più efficienti per far rimanere il turista in loco, e non solo attrarlo per poche ore. Il problema è tutto qua: il “mordi e fuggi” che non conferisce crescita economica locale.
Ci vorrebbe un festival enogastronomico nel centro storico, come il quartiere Junno, immortalato in fotografie che fanno il giro del mondo. Un festival tipo il Libando che si svolge a Foggia, potrebbe essere la chiave di volta. Una tre giorni all’insegna del gusto e del palato fine, dove cittadini, abitanti della Capitanata e zone limitrofe, turisti italiani e particolarmente stranieri, si immergono tra storia e cultura, da un banco a un altro, assaporando i prodotti tipici locali e quelli di altre realtà invitate all’occorrenza, avvolti da luci adeguatamente studiate da lighting designer pronti a fra conoscere la loro professionale bravura. Un evento che trasmetta ai visitatori l’essenza dei Monte Sant’Angelo, vestito con il folklore locale, animato da usanze tipiche montanare, profumato da pietanze garganiche e abbellito da luci caratteristiche che richiamano antiche usanze e costumi intrise di modernità culturalmente attrattiva. Il tutto farcito da seminari istruttivi per far conoscere quanto di buono c’è a Monte Sant’Angelo, oltre il culto micaelico, le tradizioni francigene, le faggete di una Foresta Umbra. Del resto un paese che è #LaCittà deiDueSitiUNESCO ha il dovere di uscire da quei confini che oggi la confinano.
Il centro storico di Monte Sant’Angelo è un’ottima location ma pecca, purtroppo, di spazi adeguatamente sicuri per la sua conformazione urbana. Un ostacolo superabile se l’Amministrazione locale avesse davvero intenzione a investire in questa idea. Superabile con politiche di interventi edilizia urbana e lavori pubblici mirati e finanziati da progetti comunitari per lo sviluppo locale.
Un pensierino se fossi l’Amministrazione comunale lo farei. Da essa i Montanari attendono risposte, sempre se la sensibilità a farlo li caratterizza come Montanari.
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su concessione della Redazione ©NOCPress all rights reserved
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