Decadenza presidenza Todde. «Sono serenamente al lavoro». Avviato il ricorso
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(Alessandra Todde foto Regione Autonoma della Sardegna) |
Fulmine a ciel sereno quello che ieri ha colpito la Regione Autonoma della Sardegna quando la corte d'appello di Cagliari, nella giornata di ieri 03 gennaio 2025, per alcune inadempienze delle spese tenute durante la campagna elettorale dell'inizio del 2024, ha dichiarata decaduta Alessandra Todde dal ruolo di Consigliera regionale e conseguentemente quella di presidente della Regione. E come anticipato resta in attesa dell'ultima parola dell'assemblea sarda.
Intanto la Todde non demorde e tantomeno fa un passo indietro. Anzi impugna la sentenza e rimane al suo posto. Difatti, questa mattina, 04 gennaio, si è presentata in conferenza stampa e dopo aver fatto il punto con i capigruppo dei partiti della maggioranza, sfoderando un sorriso smagliante, ha reso note le sue volontà di andar avanti, come presidente e, perciò, in sede giudiziaria.
«L'atto amministrativo arrivato ieri dalla Corte d'appello seguirà il suo percorso e sarà gestito dai miei avvocati – la Todde ha dichiarato alla stampa-. Ribadisco la piena fiducia nei confronti della magistratura e nelle azioni del Comitato che mi ha rappresentato per le elezioni. Ho la piena motivazione e la piena legittimazione di continuare a lavorare per i sardi e così farò. Sono serenamente al lavoro, dopo anche un confronto con a mia maggioranza. Sono assolutamente certa della legittimità del mio operato e certa che i miei atti sono stati corretti. Quello per cui noi siamo stati eletti per fare è servire i sardi. Questo non finisce finché non ci sono atti definitivi. Quindi, noi continuiamo a lavorare con assoluta motivazione, per questo siamo stati eletti e per questo riceviamo soldi pubblici. Il tema della legittimazione non si pone nella misura in cui non ci sono atti definitivi. Il Consiglio regionale farà il suo percorso e nel frattempo continuiamo a lavorare con assoluta legittimazione. C'è una Giunta delle elezioni che farà le sue valutazioni e poi chiederà al Consiglio regionale di esprimersi coi tempi propri del Consiglio -ha proseguito la presidente sarda-. Nel frattempo, dal punto di vista del mio percorso, io farò tutto quello che i miei avvocati riterranno corretto per difendermi nelle sedi opportune. Il ricorso è normale. Credo che ci si debba difendere. I miei avvocati non condividono le osservazioni (riferendosi al Collegio elettorale di garanzia, ndr). Non è mio compito entrare nel merito. È giusto ribadire le proprie ragioni nelle sedi competenti ed è quello che faremo. Io non sono un giurista -ha ribadito con tono sicuro-. Abbiamo ricevuto osservazioni da parte della Corte d'appello e abbiamo risposto con una memoria. In questo modo collaborativo, come abbiamo sempre fatto, continueremo a confrontarci nel merito. Ho sentito il presidente del M5S Giuseppe Conte e la segretaria del Pd, Elly Schlein ed ho il supporto della mia forza politica e di tutte quelle della maggioranza che stanno lavorando per sostenermi. Ci siamo confrontati dal punto di vista politico, non nel merito. Credo sia importante distinguere il piano politico, quello amministrativo, da quello giudiziario. Sono una persona lineare e perbene. -Chiosando, la Todde termina- Non sono un'indovina. Bisogna avere la forza della verità e dei fatti. Io so lavorare solo così».
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